IL METODO DR BHOLE

Cosa può fare per te

Anubhava è il termine sanscrito scelto dal Dr. Bhole stesso per definire il suo approccio allo yoga. ‘Anubhava’ significa sentire, percepire, fare esperienza e bene esprime il tipo di yoga che caratterizza questo metodo conosciuto come Yoganubhava, una disciplina psico-fisiologica che aiuta a risvegliare la capacità di auto-ascolto per un migliore stato di benessere, fisico, mentale e spirituale.

Quando ci si sente poco “in contatto” con il proprio corpo, o la mente è molto attiva ed agitata o le emozioni sono eccessivamente intense e disturbanti, l’approccio del Dr Bhole può aiutare a rimettersi in contatto con le risorse interiori grazie ai meccanismi di auto-regolazione fisiologica. È una via naturale, semplice e sicura,  un percorso di benessere e di evoluzione personale. 
Una volta compresa la logica e il corretto modus operandi, le pratiche potranno essere utilizzate al bisogno, in completa autonomia e divenire le linee guida per una pratica personale efficace.

la pratica secondo il Dr Bhole È:

  • uno strumento importante per meglio conoscersi stimolando risorse e potenzialità interiori. La pratica aiuta a sviluppare la percezione di sé attraverso un cammino di auto-realizzazione utile a dare risposta alle domande: chi sono? Da dove vengo? verso dove voglio andare?
  • un efficace strumento di auto-aiuto nella prevenzione e nel mantenimento della salute, per sentirsi protagonisti attivi del proprio benessere, per riattivare le proprie energie e per affrontare in modo efficace disturbi psico-somatici specialmente quelli legati allo stress cronico e al disagio interiore.
  • Si tratta di un approccio secolare, potenzialmente è adatto a tutti, adolescenti, adulti e anziani, indipendentemente da genere, cultura, livello sociale o credo religioso.

Per chi è il metodo Dr Bhole?

  • per chi è interessata/o all’approfondimento dello yoga classico e allo studio dei testi tradizionali con una comprensione anche alla luce della scienza medica
  • per chi è affascinato dalla cultura indiana e ne vuole rivedere i contenuti all’interno di un percorso sicuro, intellettualmente indipendente e non ideologico
  • per i praticanti interessati a sviluppare un percorso di evoluzione personale e di conoscenza profonda di Sé che, in linguaggio medico, significa attivare i recettori del sistema nervoso legati all’interocezione
  • per chi ritiene utile re-impostare la pratica personale su basi semplici e sicure come il Dr Bhole ha indicato, soprattutto per chi ha problemi di salute e desidera prendersene cura in modo naturale e “sicuro”, praticando uno yoga facilmente integrabile con altre procedure di trattamento medico
  • per insegnanti di yoga, terapisti, psicologi, medici o professionisti della salute interessati a specializzarsi in Yoga Therapy o ad approfondire le proprie competenze nell’ambito della relazione di aiuto, acquisendo nuovi ed efficaci strumenti per guidare gli allievi nei corsi yoga o meglio aiutare i propri clienti e/o pazienti.

posso praticarE se ho dei limiti fisici?

Punto importante dello Yoga Therapy è la sua praticabilità anche in presenza di limiti fisici
I principi concettuali di base e la relativa azione fisiologica di semplici pratiche sono certamente adattabili a livello individuale: dallo sportivo, al manager stressato, allo studente universitario come anche al paziente allettato con importanti limitazioni sul piano motorio o anche nella fase terminale della vita. Per praticare occorre che la persona sia cosciente e abbia un livello normale di intelligenza e di consapevolezza.

 

UNESCO: contributo del Dr Bhole

Contributo del Dr Bhole al riconoscimento dello Yoga come patrimonio dell’Umanità​


Il Dr Bhole è stato uno dei principali autori internazionali nella elaborazione dei testi sottoposti all’UNESCO per il riconoscimento dello yoga come patrimonio culturale intangibile dell’umanità, riconoscimento poi ottenuto nel dicembre 2016.

Eccone un estratto: «praticato a tutte le età, senza discriminazione di sesso, classe o religione, lo yoga associa posizioni, meditazione, respirazione, recitazione di parole e altre tecniche mirate a offrire benefici, ad attenuare i dolori e a consentire di raggiungere uno stato di liberazione».

Questo riconoscimento è importante perché sposta il focus dallo yoga moderno presentato spesso come “sport” o esercizio fisico basato sul “fare” e adatto a chi è fisicamente prestante, verso una visione dello yoga tradizionale,  strumento che grazie all’attivazione di vari stimoli nervosi agisce principalmente sulla coscienza della persona con l’obiettivo di aiutarla ad evolvere, migliorare o “liberarsi” a prescindere dal fatto che il suo corpo sia giovane o allettato o confinato su una sedia a rotelle


Lo Yoga Esperienziale ha alla base gli oltre 35 anni di ricerca medica del Dr Bhole presso il kaivalyadhama Institute di Lonavla (India) e in Italia è utilizzato da 30 anni nei workshop formativi di gruppo e nelle lezioni individuali.

Cosa puoi trovare nei nostri seminari

Lo Yoga Esperienziale ha alla base oltre 35 anni di ricerca medica da parte del Dr Bhole che presso il kaivalyadhama Institute di Lonavla (India) ha lavorato come direttore della ricerca per circa 30 anni fino alla sua pensione per poi proseguire su base personale.

Il metodo Bhole è stato introdotto e proposto in Italia in occasione dei vari seminari e workshop formativi ormai da molti anni, in situazioni di gruppo e negli incontri individuali con i pazienti integrando alla diagnosi medica e alle terapie in atto anche una terapia yogica sulla base di una personale diagnosi yogica.

I workshop teorico/esperienziali di Yoga Anubhava sono progettati sia come percorso personale che come strumento professionale per:

    • guidare i praticanti in un percorso di evoluzione interiore
    • orientare gli insegnanti di yoga, allieneando la via della pratica con lo yoga  tradizionale basato sui testi della letteratura classica indiana
    • guidare chi ha problemi di salute a prendersene cura anche con gli strumenti dello yoga
    • formare professionisti in yoga therapy approfondendo le proprie competenze nell’ambito della relazione di aiuto e ampliando la conoscenza esperienziale dello yoga tradizionale anche nel linguaggio della scienza moderna.

I principi del Metodo

La visione dello Yoga riguardo alla salute psico-fisico-spirituale della persona costituisce il punto di partenza di un percorso adatto a guidare il praticante su una via di consapevolezza che lo riporti verso di Sé.

 Fin dalla prima infanzia in genere non veniamo educati a percepire e a riconoscere gli stimoli interni se non in termini di disagio, tensione o dolore; se il problema sussiste, per risolverlo ci si rivolge al medico. Per imparare ad elaborare ed a trasformare gli stimoli negativi e per aiutare la persona a migliorare la qualità della propria vita, la medicina stessa ha riconosciuto l’esigenza di ampliare il proprio approccio terapeutico includendo varie discipline tra cui lo Yoga che, nel tempo, ha iniziato a ricoprire un ruolo molto importante nell’ambito della medicina complementare. 


Ma quale tipo di yoga? Il Dr Bhole ci ha indicato una via e ci ha lasciato un metodo che riprende i concetti fondamentali delle due grandi tradizioni: il Raja Yoga di Patajali a partire dalla cultura Vedica (le Upanishad) e il Tantra Yoga con particolare riferimento allo Hatha Yoga.

Conosciuto a livello internazionale grazie ai propri articoli di natura yogico/scientifica pubblicati sulla Rivista Yoga Mimansa di cui è stato per anni anche il Direttore, Il Dr Bhole, ha iniziato ad essere invitato in Europa verso la metà degli anni settanta per scambi di natura culturale e scientifica e per condurre seminari ed incontri di natura sia pratica che teorica. Riguardo a queste sue prime esperienze con studenti occidentali il Dr Bhole ricorda che spesso i praticanti riportavano di non essere riusciti ad ottenere risultati positivi come promesso dai libri di yoga classici.

Dr Mukund V. Bhole

Medical Doctor, Phisiologist Joint Director of Research  of Kaivalyadhama Yoga Institute for 35 yearsDr Mukund V. Bhole

«Durante le mie visite in Francia nel 1973-75, i praticanti di yoga spesso riportavano di non ottenere i risultati positivi promessi dai libri di yoga classici. A quel tempo non fui in grado di dare risposte soddisfacenti, ma non potei fare a meno di dedurre che o quegli studenti praticavano in modo scorretto, o non erano corretti gli insegnamenti ricevuti o ad essere inaffidabili erano i testi tradizionali stessi e le loro relative promesse. Questo fu uno stimolo che mi spinse a ripartire da uno studio approfondito dei Testi, dalle osservazioni fatte nel campo della ricerca medica e riformulando il mio metodo di insegnamento per focalizzarmi più sull’aspetto esperienziale delle pratiche e sulla comprensione del concetto che ne sta alla base.

“Concept based, experience oriented”
Da qui nasce l’approccio “Yoga Anubhava” o “Yoga Esperienziale”, che ha come base la comprensione dei concetti yogici, come tradurli in esperienza e in relativi stati di coscienza con l’aiuto di pratiche yoga adeguate. 
Molti dei risultati e dei benefici descritti dai testi non hanno tardato ad arrivare»

Lo Yoga Therapy (YT) è «un percorso educativo con valore terapeutico, orientato all’esperienza individuale e basato sui concetti yoga»  (Dr M.V.Bhole)

 

il "check-up yogico"

Uno degli aspetti più originali del Metodo Bhole è il suo sistema di “diagnosi” o “check-up yogico”

Il check-up è uno strumento originale di diagnosi ideato dal Dr Bhole per valutare lo stato di salute e di benessere del paziente. Si basa su una valutazione ai vari livelli di complessità speculari presenti in ogni individuo e presenta prassi specifiche che si riferiscono alle dottrine e ai concetti sanscriti della scienza dello yoga, “yoga sashtra”.



Il primo check-up yogico riguarda il corpo ed è utile per valutare l’omogeneità della consapevolezza corporea da parte del praticante. Il soggetto viene invitato a sperimentare tutte le parti del corpo in condizione di riposo “shavasana” e a prendere mentalmente nota dei messaggi e delle percezioni percepite: rilassamento, tensioni, rigidità, bruciori, dolori, aree presenti, aree assenti, ecc.

 

Il secondo check-up yogico riguarda il respiro e serve a verificare in modo dettagliato lo schema respiratorio dell’individuo. Idealmente si suddivide il tronco in 17 aree per testare, con o senza l’aiuto delle mani, la capacità di sperimentare in ogni punto sia la presenza, sia l’assenza del movimento associato alle fasi respiratorie ed i relativi flussi di sensazioni viscerali (interocettive) provenienti dalle cavità interiori. 
Nel caso la meccanica respiratoria risulti alterata o non corretta lo Yoga ci dice che ci sono delle “impurità” e che queste impurità vanno rimosse ”shuddi” (P.Y.S.II:28)

Il terzo check-up riguarda la qualità delle emozioni, dei pensieri e dello stile di vita che maggiormente influiscono sullo stato di coscienza dell’individuo e che possono riguardare la sfera lavorativa, familiare, sociale, il tempo libero e le possibili tensioni associate. Il dialogo tra praticante e yoga-terapista può aiutare ad analizzare i dati raccolti per interpretarli e confrontarli con le linee guida dello yoga tradizionale sulle cui basi formulare poi una diagnosi yogica e proporre rimedi yogici composti da semplici pratiche correttive e concetti utili a riprogrammare il comportamento, lo stile di vita personale e ad educare l’individuo a prendersi cura di sé.

Il campo di azione privilegiato dello YT sono i disturbi funzionali di tipo psicosomatico che spesso diventano cronici, e quelli correlati allo stress e alla sofferenza interiore. La persona ideale per lo yoga è chi è deciso a voler ridurre le proprie sofferenze e i disagi interiori, motivato dal desiderio di poter intervenire in prima persona a lavorare su di sè ed a rendersi autonomo. 


come agisce e come stimola il cervello

Nello Yoga Esperienziale Metodo Dr Bhole la persona viene guidata ed educata a sviluppare sensazioni sottili provenienti dai diversi livelli del corpo, comprese le cavità viscerali interne. Questa sensibilità interiore attiva nuove connessioni, nuove vie nervose.

Durante la pratica yoga vengono così stimolati centri nervosi e aree a diverse altezze: a livello spinale, nel cervello viscerale o limbico e su, fino a livello della corteccia cerebrale. Se riflettiamo sui disturbi di salute cronici, in genere, riguardano gli organi interni e i centri di controllo nervoso che li regolano sono proprio a livello sotto corticale. Possiamo intuire l’importanza del lavoro dello Yoga Esperienziale.

Attraverso le pratiche si educa l’individuo a sperimentare se stesso, a prendere coscienza delle zone all’interno del corpo nelle quali potrebbero esserci degli squilibri o delle tensioni ed arrivare così anche ad una “auto-diagnosi” a cui segue la scelta di pratiche adatte a rimuovere la tensione.

Dopo aver fatto un lavoro sul piano fisico e funzionale, si passa ad interagire con piani più sottili dell’individuo: l’aspetto mentale, emozionale e comportamentale. Obiettivo del percorso è di far esperimentare all’individuo uno stato di quiete interiore e di benessere a livello fisico, mentale, emozionale e del Sè.

 

la svolta: dal "fare" al "percepire"

Recentemente in India lo yoga è stato integrato nel sistema scolastico del paese a partire dalla quinta classe. Vengono insegnate soprattutto le posture fisiche “āsana”, proposte in modo ginnico e sportivo. Competizioni basate sulla performance di āsana sono sempre più popolari a livello locale e a livello di concorsi nazionali e talvolta vengono introdotte anche pratiche di respirazione definite “prānāyāma”, in cui si sottolinea l’aspetto dell’interscambio gassoso ossigeno/anidride carbonica o si enfatizzano le performance respiratorie.

Lo studio dei testi della tradizione classica mostra però che lo yoga non riguarda solo āsana o prānāyāma, ed è naturale chiedersi come mai ci si focalizzi su questi due aspetti mentre vengono trascurati od omessi aspetti altrettanto importanti come la percezione e la purificazione del sé e l’auto-realizzazione.

Molto spesso si dimentica che lo studio dello yoga dovrebbe sempre partire dalla visione della evoluzione dell’individuo a livello di coscienza bene espressa nel “Sāmkhya Darshana” i cui versi iniziali descrivono come l’essere umano sia afflitto dalla sofferenza che secondo il Sāmkhya può essere di triplice natura. Lo yoga viene indicato come il mezzo per superarla e in tal senso, si riconosce allo yoga un valore intrinseco di trattamento (upa-chara) o terapia utile a ridurre la sofferenza interiore.

Ricerca medica e applicazioni cliniche

Nel 1964/65 è iniziata una prima seria ricerca sull’utilizzo di pratiche yogiche in una specifica patologia, l’asma bronchiale, con promettenti risultati (vedi nota). È iniziato così un lavoro di ricerca riguardante le possibili applicazioni terapeutiche dello Yoga che oggigiorno utilizza pratiche di meditazione e di yoga nella gestione dello stress e come approccio integrativo in varie condizioni fisio-patologiche.

La classe medica e la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità stanno investigando con interesse al riguardo. Ad oggi sono oltre 6400 gli studi scientifici sullo yoga pubblicati su PubMed, la più vasta banca dati biomedica online di riviste e articoli scientifici.
Alcuni articoli sottolineano cambiamenti a livello fisiologico, modificazioni del sistema nervoso (simpatico/parasimpatico), cambiamenti del funzionamento del sistema immunitario e nella riduzione delle citochine pro-infiammatorie, altri studi evidenziano come lo yoga sia utile in specifiche condizioni patologiche o come integrazione alle terapie mediche in atto.

Campi di azione più comuni dello yoga esperienziale:

Disturbi da tensione muscolare come dolori muscolari, lombalgia, ernia al disco cervicoalgia, spondilite/spondilosi cervicale, disturbi scoliotici

Disturbi funzionali di natura psicosomatica spesso cronici: colite, stitichezza, rinite, sinusite, iperacidità gastrica, emicrania, cefalea, incontinenza urinaria da stress, ipertensione essenziale

Disturbi da Ansia, con eventuale aggravamento di attacchi di panico

Sindromi depressive lievi

Riabilitazione dei pazienti cardiopatici post-infartuati

Il Dr Bhole con la partecipazione del suo gruppo italiano di sostegno ha condotto in passato  un programma di ricerca triennale presso l’ospedale di Monza sull’incontinena urinaria da stress, corsi e seminari presso l’ospedale di Padova, seminari residenziali sotto il nome di Yoganubhava con pazienti di Sclerodermia sistemica e sclerosi multipla con risultati di evidenti benefici soggettivi nella qualità di vita dei pazienti.

NOTE:
1 “Treatment of Bronchial Asthma by Yogic Methods” – A Report by Dr. M. V. Bhole – Yoga Mimamsa Vol IX N°3
“Yogic Treatment of Bronchial Asthma” A Medical Report (Dr. J. M. Bhagwat, Dr. A. M. Soman, Dr. M. V. Bhole) Yoga Mimamsa Vol XX N°3

L'esperienza dello yoga

«Consapevolezza del corpo,
consapevolezza del respiro,

osservare il flusso dei pensieri:
la pratica inizia sempre da qui»

(Dr Bhole)