Contenuti articolo
Modernizzazione dello Yoga
Panorama storico dello Yoga
Storicamente in India ogni famiglia si preoccupava della propria sopravvivenza e sussistenza e contemporaneamente coltivava principi fondamentali di emancipazione e di liberazione (Moksha) come obiettivo finale della propria vita. Lo Yoga era parte integrante di molte tradizioni familiari oltre che di programmi educativi classici, ed era considerato come un sistema educativo alla base della vita.
Tradizionalmente lo Yoga era praticato per acquisire conoscenza di sé (atma-bhava) per raggiungere un alto livello di emancipazione (atma-vikasa) attraverso pratiche appropriate (sadhana) fino a raggiungere la consapevolezza della propria natura trascendente (Brahman). Per raggiungere questo obiettivo venivano utilizzate pratiche di sensibilizzazione interiore (antah- sparsha) che portassero alla percezione (darshana) ed alla realizzazione (sakshatkara) di quelle sensazioni che richiedevano correzione e purificazione (shuddhi).
I bambini venivano iniziati, guidati ed educati dagli anziani di casa, persone altamente spirituali e quindi esempi viventi per le nuove generazioni. Ancora oggi molte famiglie hanno le loro divinità tradizionali e le loro pratiche devozionali, ma una sorta di assistenza spirituale la si può trovare anche all’esterno della famiglia, se necessario.
La guida spirituale era parte dell’educazione famigliare, scuole e conventi (gurukula & ashram) erano invece luoghi dove si veniva educati per diventare “praticanti spirituali” (sadhaka) ed iniziati al cammino della vita, approfondendo le basi concettuali e testuali utili ad acquisire comprensione e conoscenza degli obiettivi interiori e del modus operandi delle pratiche (yoga-abhyasa) e della sadhana stessa.
Istituzionalizzazione e Modernizzazione dello Yoga
Shri Yogendraji, fondatore dell’Istituto Yoga Santacruz (Mumbai 1918) e Swami Kuvalayananda, fondatore dell’istituto Kaivalyadhama Ashram (Lonaval 1924), sono stati pionieri nella istituzionalizzazione dello Yoga su linee moderne per l’uomo comune. Hanno iniziato proponendo corsi di Yoga per uomini, per donne e anche per bambini in buona salute.
Shri. Yogendraji ha introdotto versioni semplificate di pratiche di respiro come introduzione al Pranayama ed ha proposto messaggi yogici ai bambini con l’aiuto di semplici narrazioni.
Swami Kuvalayananda ha iniziato a fare ricerca sulle varie tecniche Yoga su linea guida moderna ed ha recuperato antichi testi di Yoga andati perduti. Swamiji ha inoltre introdotto due nuovi termini nel campo dello Yoga: cultura fisica attraverso lo yoga e yogaterapia. Ha inoltre inaugurato nel 1936 un Centro di Salute Yogica a Mumbai e, una Scuola di Yoga e di Sintesi Culturale nel 1950 a Lonavla, dove gli studenti hanno potuto apprendere varie materie relative allo Yoga da insegnanti qualificati eseguendo linee educative moderne. Sempre a Lonavla nel 1961 ha aperto la prima clinica yogica ed ha iniziato una seria ricerca nell’ambito dello Yogaterapia.
Per facilitare la raccolta fondi per la ricerca, il Governo Indiano ha riconosciuto lo Yoga nell’ambito della Cultura e della Educazione Fisica. Ora fondi sono rilasciati anche dal Ministero della salute ed è stato istituito un nuovo Ministero per l’Ayurveda e lo Yoga con il nome di AYUSH. Oggi, sia in India che all’estero, sono stati aperti Istituti di Yoga riconosciuti anche a livello universitario. In molti ospedali sono presenti reparti di terapia su basi yogiche, e numerosi centri Yoga sono presenti ovunque. Sono disponibili fondi per approfondire la ricerca nei vari ambiti dello Yoga, nella gestione dello stress e della salute. E’ in atto inoltre uno studio sull’ autenticità di antichi testi tradizionali, la loro standardizzazione e digitalizzazione.
Nuovi tipi di Yoga stanno invadendo il mercato ai giorni nostri, molti praticanti di Yoga praticano anche la meditazione Vipassana e questo nuovo orientamento potrebbe impensierire in futuro gli insegnanti di Yoga. Corsi di formazione per l’insegnamento dello Yoga sono proposti dai vari Istituti di Yoga che sostengono loro linee guida e sono diffusi in quasi tutti i paesi del mondo. Alcune sequenze e tecniche yogiche arrivano ad essere brevettate da certe scuole che si identificano e riconoscono proprio con queste pratiche.
Il Governo Indiano ha ora riconosciuto lo Yoga come “attività sportiva” e di conseguenza competizioni yogiche vengono organizzate con l’obiettivo di far riconoscere lo Yoga a livello di sport olimpico. Al tempo stesso Associazioni di Yoga terapisti stanno ora cercando un riconoscimento da parte delle proprie autorità locali. Articoli che riportano informazioni sulla ricerca nell’ambito dello Yoga terapia sono ora presenti in tante riviste di settore e nelle banche dati della medicina ufficiale come PubMed.
Globalizzazione dello Yoga
Su iniziativa dell’attuale primo Ministro Narenda Modi, il 21 Giugno è stato dichiarato “Giornata Internazionale dello Yoga”. Dal Ministero dell’Ayush è stato proposto un protocollo Yoga comune (CYP) che propone sequenze da utilizzare per una dimostrazione e per una pratica di massa. Nella presentazione di questa iniziativa si è sottolineato l’aspetto dello Yoga per la pace e per l’armonia. Gli sforzi del Primo Ministro a questo riguardo, hanno dato nuovo impeto al riconoscimento e all’interesse per lo Yoga a livello internazionale in quanto “sistema di benessere e di salute psico-fisico”. Per l’occasione è stato pubblicato un opuscolo che riassume le essenziali proprietà e natura dello Yoga in quanto disciplina spirituale basata sulla sottile scienza che porta all’unione della Coscienza Individuale con la Coscienza Universale.
Si può dire che la Istituzionalizzazione e la Globalizzazione dello Yoga hanno evidenziato gli aspetti psico-fisici dello Yoga tradizionale. Per appagare la moderna mentalità scientifica, l’EBM, evidence based medicine, vengono ora condotti ricerca e studi sperimentali sia su base scientifica che su base di sperimentazione a doppio cieco, trascurando però in tal modo i veri obiettivi dello Yoga. L’interesse dei fisici quantistici e dei neuro scienziati nei riguardi della coscienza apre nuove vie nel campo della ricerca yogica. I risultati ottenuti studiando gli effetti delle tecniche di meditazione Buddista vengono analizzati e comparati con quelli raggiunti attraverso le pratiche di Yoga.
Modernizzazione dello Yoga e Yoga tradizionale/classico
La natura spirituale (adhyatmika) e trascendente (paramarthika) dello Yoga e del suo linguaggio sembra si sia persa, e venga trascurata o dimenticata.
Concetti, termini e pratiche come: dieci vaju, vaju marga, cinque prana, prana-marga / nadi, pranayama, puraka-kumbhaka-rechaka, fior di loto, antaranga yoga, pratyahara, dharana-dhyana, samyam, stanno scomparendo nelle scuole e nei corsi di Yoga.
A causa del processo di istituzionalizzazione, le varie materie dello Yoga vengono insegnate in chiave moderna, per esempio:
• Asana viene presentata e praticata come esercizio o posizione utile a migliorare la forma fisica piuttosto che come postura.
• Pranayama viene presentato come esercizio respiratorio mettendo l’accento sull’assunzione di ossigeno e la eliminazione dell’anidride carbonica.
• Dhyana, la meditazione, viene presentata come una concentrazione (dharana)
Lo Yoga terapia potrebbe essere riconosciuto come sistema terapeutico completo a patto che lo yoga-terapista sappia come stabilire una diagnosi basata su linee yogiche, mentre finora ci si è basati sulla diagnosi medica. Mi auguro che queste nuove tendenze ad istituzionalizzare e a globalizzare lo Yoga favoriscano una migliore comprensione di questa antica scienza e disciplina che nasce e viene descritta in una importante Upanishad come “vidya”, conoscenza del Sè e “vijnana”, comprensione della conoscenza ricevuta, in contrasto ad “avidya”, mancanza di conoscenza del Sè e “jnana”, conoscenza generica.
Dr.M.V.Bhole